domenica 19 agosto 2012

Come, Fornero?

L'attuale Ministro del Welfare (!) si conferma come fonte di impareggiabili battute, l'ultima in ordine di tempo è l'esortazione indirizzata alle industrie a "fare la loro parte" che, tradotta in termini concreti e comprensibili, è un invito ad investire (La Stampa - 19/08/2012).

Sarebbe un'esortazione ragionevolissima e ben indirizzata perchè l'industria italiana ha spesso dato prova di una congenita ritrosia verso gli investimenti, ed in particolare verso quelli dedicati alla R&S. Tranne rare eccezioni, meglio affidarsi alle svalutazioni competittive (oramai impossibili) ed alla compressione delle retribuzioni.

Tuttavia oggi, dopo che "il Governo ha risanato il Paese" (cito dalla medesma fonte), qualche motivo di timidezza verso gli investimenti le industrie hanno ben ragione di nutrire.
Vediamo, a mio giudizio, perchè:
  • tanto ottimismo sulla situazione del Paese mi sembra più di circostanza che fondato su dati certi, l'mpressione è che il momento più crittico della crisi non sia passato e la possibilità di un collasso finanziario e politico tutt'altro che esclusa: ci vuole coraggio ed incoscienza per investire in un momento tanto incerto;
  • siamo in piena recessione e la manovra del Governo non ha fatto che peggiorarne i contorni, comprimendo  il potere d'acquisto del mercato interno mentre sull'evoluzione positiva di quello esterno (Germania, in primis) gravano notevoli incertezze: ci vuole ancor maggiore incoscienza ad investire in presenza di un mercato di sbocco in contrazione;
  • sebbene la struttura industriale italiana, escluse le solite aree di eccellenza, abbia effettivamente necessità di radicali ristrutturazioni per incrementare produttività dei processi e qualità dei prodotti, l'attuale capacità produttiva è sotto-utilizzata (vedi: federmeccanica): quale concreto incentivo tecnico ad investire esiste?
  • per ultimo ma non minore per importanza, siamo in presenza di un palese crisi del credito bancario e di una compressione senza precedenti del risparmio privato: quindi dove reperire le risorse finanziarie necessarie?
Morale: le esortazioni di Fornero sono, nella più caritatevole delle ipotesi, una barzelletta. Ma una barzelletta raccontata in un cimitero... quando nessuno ha voglia di ridere.

 Quanto alla Confindustria: tonate silenzio! O sono morti dal ridere, o giudicano l'esternazione al di sotto del minimo commentabile.



(p.s.: tanto per capire come vanno le cose, conviene fare riferimento al "Rapporto Annuale 2012 - Situazione del Paese" dell'ISTAT; abbraccia il periodo 2007-2011 e va considerato che i numeri del 2012 sono ancor più preoccupanti)